Dal 17 al 19 luglio abbiamo partecipato alla 20° edizione del festival Internazionale Corale in Provenza, che dura un mese con 45 concerti in 32 città. A questa edizione hanno partecipato cori provenienti da Canada, Repubblica Ceca, Regno Unito, Lettonia, Italia, Slovacchia, Cina, Sud Africa e Stati Uniti. Gli amici francesi ne hanno parlato qui, ma ecco la nostra versione dell’avventura, con una piccola galleria fotografica a fine articolo.
Venerdi 17 luglio
Il momento tanto atteso è arrivato….finalmente si parte per la Provenza! Tutti in bus, come in gita scolastica e dopo un paio di ore di piacevole viaggio la Provenza ci accoglie fin da subito con il suo bel caratterino “caloroso” : già alla prima fermata, l’abbazia cistercense di Thoronet, risalente al XII secolo, il sole ci fa assaggiare la sua luce martellante, compensata presto, però, della fresca ombra della basilica e dalla sua strabiliante acustica. Abbiamo la fortuna di assistere ad una singolare dimostrazione: un cantante esegue un brano in gregoriano, muovendosi lungo il perimetro esterno della chiesa, dall’abside si sposta lungo il transetto esterno, arriva fino al portale di ingresso e poi torna indietro: il suono arriva sempre nello stesso modo, con la stessa intensità, senza che chi ascolta percepisca differenze; rimaniamo tutti profondamente colpiti e, nonostante sia vietato cantare senza autorizzazione, non resistiamo alla tentazione ed intoniamo una frase del pezzo che apre il nostro concerto, sottovoce, per non turbare la sacralità del luogo che ci accoglie…
Prosegue la visita all’abbazia, poi pranzo al sacco, in cui ognuno ha provveduto per sé, ma la nostra impareggiabile maestra Vittoria ha pensato anche ai suoi coristi, e ci serve piatti rinfrescanti e fragranti di melone e prosciutto!!
Riprendiamo il viaggio alla volta di Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, dove saremo ospitati presso il Liceo Jannetti, nel convitto che durante l’anno scolastico ospita gli studenti. Dopo qualche minuto di attesa appare Fiona, il nostro caro e giovane e bello e paziente angelo custode che sarà la nostra accompagnatrice durante il nostro soggiorno in Provenza: tutti entusiasti, soprattutto i maschietti!!
Fiona ci assegna le camere, ci sistemiamo e ci rinfreschiamo, perché il caldo è davvero una spiacevole sorpresa, tanto che dobbiamo abbandonare l’idea di andare a visitare la Cattedrale: anche se dista meno di un km dal Liceo, con 36 gradi è un’idea improponibile…e poi ci attende una serata impegnativa , con un concerto di un’ora e mezza che ci vedrà protagonisti, quindi meglio risparmiare le forze.
Alle 18 tutti in bus per raggiungere Belgentier, angolino di Francia tutto provenzale immerso nel verde: le immancabili persiane blu e viola, la piazza sotto i platani con l’angolo della petanque, la chiesa romanica… veniamo simpaticamente accolti dal “bel Renato”, ovvero l’assessore del Comune, che fa gli onori di casa; mentre aspettiamo che arrivi l’ora del concerto ci concediamo una passeggiata nel paese e , sorpresa! Una magnifica sequoia svetta tra le casette provenzali.
Alle 21 la chiesa è già gremita, il pubblico molto caldo (e anche la temperatura), e finalmente cominciamo il concerto: i brani sacri sono accolti con molti applausi, ma a suscitare l’entusiasmo è sicuramente “Chant des oiseaux” di Clèment Jannequin (sarà perché è francese?!); anche i canti liguri sono molto apprezzati, soprattutto “Fischia il vento”, ed i brani sudamericani rendono ancor più festosa l’atmosfera. Tutti ascoltano con attenzione le presentazioni coincise e puntuali di Vittoria, en francais, ovviamente..
Il concerto è un successo, ed un pubblico davvero unico ci riserva una trionfante standing ovation e a gran voce e battiti di mano chiede il bis. “Trasferiamoci in Francia” il commento prevalente. E ora ci siamo meritati un bel Pastis, il tipico aperitivo del Sud! Cena all’aperto e canti goliardici concludono la serata del nostro primo giorno in Provenza.
Sabato 18 luglio
Meno male di notte si dorme! Il caldo, nelle ore notturne svanisce e nell’enorme pensionato del Liceo Janetti , nonostante vi siano accolti altri tre cori, quello slovacco”Omnia”, l’altro Italiano “Toroseduto” e il “Palissander” sudafricano, regna un discreto silenzio, rispettoso del riposo altrui.
La giornata di Sabato si apre con la visita alla maestosa Cattedrale e, in un posto così suggestivo, possiamo lasciarci sfuggire l’occasione di cantare? Certo che no! Le note di “O magnum mysterium” di Carrillo riempiono la chiesa , tra i turisti piacevolmente sorpresi che si fermano ad ascoltare. Partiamo poi in bus alla volta di Cassis, porto turistico circondato da una natura spettacolare: con i suoi profondi calanchi, l’acqua verde delle piccole baie, la briosità delle sue “ruelles”, la sua falesia altissima, la più alta d’Europa, il paesino ci abbraccia e ciascuno trova la sua dimensione. Chi in barca, chi a vagabondare e a mangiare al ristorante, chi a fare il bagno e chi, più atletico degli altri, in un breve trekking alla scoperta del grande calanco della Presqu’ile, con pic nic a base di melone di Vittoria. Ce n’è per tutti i gusti.
È già ora di tornare al Liceo e prepararci per la serata: saremo ospiti della corale” Les Quatre Vents” a Seillons Source d’Argens, nella Sala delle feste Mistral. Prima di entrare in scena abbiamo la bella sorpresa incontrare l’amico Roberto Francescato, organizzatore del Festival e nostro sostenitore. L’atmosfera è caldissima, non solo per il pubblico che anche in questa occasione ci accoglie con entusiasmo! Il pubblico è stato stupendo e i complimenti si sono sprecati. Ribadiamo: trasferiamoci in Francia! Anche l’ospitalità “gastronomica” è notevole: tra quiche, fromage e desserts, ci rilassiamo contenti. Terminiamo la serata con balli e canti, accompagnati dalla fisarmonica del direttore russo della corale che ci ospita.
Domenica 19 luglio
Ma come, è già domenica??
Breve e panoramicamente impagabile la salita in autobus sull’altopiano della Sainte Baume. Un paesaggio unico: falesie di roccia grigia e liscia si alzano tra il verde di un’immensa e antica foresta. Con passo tranquillo ci addentriamo all’ombra di faggi giganteschi e chiacchierando saliamo lungo una comoda salita, seppure in qualche tratto più ripida, verso l’antichissima Chiesa Grotta dedicata a Santa Maria Maddalena, dove sarebbe vissuta in eremitaggio per trent’anni. Una volta arrivati sotto di noi l’altopiano e le valli inondati di sole e punteggiati di villaggi, mentre dentro alla grotta la penombra, il silenzio e il fresco (quasi freddo). Una dimensione, quella della chiesa grotta, di raccoglimento e spiritualità che ci avvolge e ci emoziona quando, dopo aver chiesto il permesso ai padri domenicani, cantiamo “O magnum Mysterium”. Alla fine un groppo sale alla gola, ma è una lacrima che fa bene.
Il ritorno all’hostellerie è libero, ma anche stavolta un drappello di temerari parte alla conquista del belvedere, ed è premiato da una vista incomparabile ed una fetta di melone di Vittoria ( ma quanti ne aveva portati?! ).
Il ritorno al Liceo ci concede poco tempo, e già dobbiamo partire per il nostro ultimo concerto a Vins sur Caramy: paese piccolissimo ma con un superbo castello rinascimentale. Stasera solo repertorio profano: ad accoglierci Les voix de Caramy. Cantiamo tra le antiche colonne del porticato: buona acustica nel cortile d’onore del Castello e questo paga. Ci sentiamo bene e cantiamo con naturalezza. Inutile dire: il pubblico apprezza e in qualche caso, “Chant des oiseaux”, vedo delle bocche aperte in un oh! di meraviglia. La standing ovation è di prammatica ormai: mi sarei offesa senza. Io lo dico da anni: trasferiamoci in Francia!!! Ma il bello deve ancora venire… aperitivo nel castello e cena per tutto il paese, con catering professionale esterno: a continuare così potremmo arrivare all’Eliseo! Sotto i platani, con ottimo cibo ed ottimo vino, e ancor migliore Compagnia (Corale, ovvio!) trascorriamo una bellissima serata, ma il tempo stringe e dobbiamo tornare a casa, arricchiti da una esperienza che ci ha piacevolmente colto di sorpresa per la sua intensità.
Vorremmo ringraziare di cuore chi ci ha accompagnato in questi tre memorabili giorni:
Fiona la nostra accompagnatrice
Alfonso il nostro autista
Un ringraziamento speciale a Vittoria senza la quale non saremmo la Compagnia Corale.
A la prochaine.